In Italia, con la ristrutturazione, è possibile usufruire di diversi incentivi fiscali che consentono di scaricare una percentuale delle spese sostenute direttamente dalle tasse. Questi incentivi si applicano a specifici lavori di ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Tra gli incentivi più noti vi è il “Bonus Ristrutturazioni” che permette, ad esempio, di detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione di immobili residenziali, con un limite massimo di spesa detraibile fissato attualmente a 96.000 euro per unità immobiliare.
Inoltre, c’è l’Ecobonus, che consente detrazioni fino al 65% (o percentuali superiori in certi casi) per interventi che incrementano la performance energetica dell’edificio, come l’installazione di infissi ad alta efficienza, l’isolamento termico e l’installazione di impianti solari termici.
Il “Sismabonus” permette detrazioni fino all’85% per interventi antisismici, mentre il “Bonus facciate” forniva, fino al 31 dicembre 2021, una detrazione del 90% per il recupero o restauro della facciata esterna degli edifici situati in determinate zone.
È previsto anche il “Superbonus 110%” (con scadenze e requisiti specifici a seconda dell’anno di riferimento), che include una detrazione fiscale del 110% per specifici interventi di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico di edifici esistenti.
È importante notare che tali incentivi possono variare nel tempo con l’introduzione di nuove leggi finanziarie, quindi è consigliabile sempre consultare le normative aggiornate o un consulente fiscale specializzato.