I controlli sul Superbonus, che è una detrazione fiscale italiana introdotta per stimolare la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, avvengono attraverso varie fasi e soggetti coinvolti.
Innanzitutto, c’è il controllo preventivo della documentazione, effettuato dal contribuente e dai professionisti incaricati (come tecnici abilitati e intermediari finanziari). Occorre presentare la documentazione che certifica la conformità dei lavori ai requisiti previsti per il Superbonus, inclusi l’attestato di prestazione energetica (APE) e la conformità urbanistica.
L’Agenzia delle Entrate esegue poi verifiche a campione e può richiedere documentazione aggiuntiva. Nel caso di irregolarità, il contribuente può subire sanzioni e la revoca del beneficio.
Inoltre, la Guardia di Finanza svolge ispezioni per verificare la veridicità delle dichiarazioni e la corretta esecuzione dei lavori. Essa può operare controlli incrociati e postumi per confermare che il bonus sia stato utilizzato correttamente.
Per le spese sostenute e pagate tramite bonifici parlanti, anche gli istituti bancari svolgono una funzione di controllo preliminare, assicurandosi che le causali rispecchino i requisiti del Superbonus.
Si ricorda che, nel caso di cessione del credito o sconto in fattura, le imprese che anticipano il credito o che lo acquistano possono condurre propri controlli per ridurre i rischi di frode o di inadempienze.