Generalmente, i lavori di ristrutturazione vengono pagati dal proprietario dell’immobile che intende effettuare i miglioramenti o gli aggiornamenti necessari. Se si tratta di un immobile residenziale di proprietà di un privato, sarà il privato stesso a sostenere i costi dei lavori. In alcuni casi, i proprietari possono accedere a incentivi fiscali o agevolazioni che lo Stato mette a disposizione per promuovere la riqualificazione degli edifici, come ad esempio detrazioni fiscali per lavori di efficienza energetica o di adeguamento antisismico.
Se l’immobile è in affitto, la situazione può essere differente e spesso dipende dai termini del contratto di locazione. Le spese per riparazioni minori o manutenzione ordinaria sono di solito a carico dell’inquilino, mentre i lavori di ristrutturazione significativi, che aumentano il valore dell’immobile o ne prolungano la vita utile, sono di solito a carico del proprietario. In certi casi, però, proprietari e inquilini possono negoziare una suddivisione delle spese se i lavori apportano dei benefici diretti anche all’inquilino.