Ecco uno dei prototipi convincenti di casa del futuro: la D*House, progettata per cambiare automaticamente forma in funzione dell’alternarsi del giorno e della notte e delle stagioni, consentendo ai proprietari di ottenere un’ottima resa energetica e una riduzione dei costi sia del riscaldamento che dell’illuminazione.
Gli autori del progetto sono due architetti inglesi, David Ben Grünberg e Daniel Woolfson, che si sono ispirati all’Haberdasher’s Puzzle del matematico Henry Dudeney, che all’inizio del XX secolo riuscì a compiere un’operazione stranissima: la scomposizione di un quadrato in sole quattro sezioni che poi è riuscito a riorganizzare in un triangolo equilatero.
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La casa è dotata di mura spesse, ha due camere da letto, un soggiorno, un bagno ed è posizionata su dei binari per consentirle di orientarsi dipendentemente dalla posizione del sole. Per ottenere il massimo in termini di sfruttamento del clima naturale e quindi ridurre notevolmente la spesa per l’assorbimento energetico da fonti tradizionali o alternative, la casa è configurabile in otto diversi modi.
L’estrema flessibilità della struttura le permette di adattarsi all’alternarsi del clima e della temperatura ma anche di soddisfare esigenze legate alla posizione astronomica. È realizzata con l’arte “origami” che permette dunque con pochi gesti di produrre grandi risultati. Un traguardo possibile solo grazie alla matematica applicata all’edilizia.
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