La ristrutturazione di immobili preesistenti in Italia inizia ad essere un’opzione diffusa per molte persone e famiglie che non intendono acquistare un immobile oppure si trovano davanti alla situazione di costi elevati da sostenere anche per effetto della scarsa disponibilità di terreni edificabili.
In termini più esatti si tratta di autorecupero o autocostruzione. In pratica il Comune individua degli edifici abitabili e che necessitano di ristrutturazione, pubblica un bando riservato a cittadini con basso reddito e organizza sessioni formative per avviarli a diventare muratori e carpentieri.
I cittadini che accedono al bando si riuniscono in cooperative e contribuiscono direttamente con le proprie forze alla ristrutturazione degli edifici, ovviamente sotto la supervisione di geometri e architetti. In genere i progetti prevedono anche soluzioni di produzione energetica mediante fonti rinnovabili.
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L’unione delle forze permette inoltre alla comunità di avviare rapporti di buon vicinato per la formazione di condomini solidali. La Regione Puglia ha affrontato molto seriamente la questione emanando Linee Guida rigorose ma che nel contempo promuovono efficacemente la cultura del recupero a basso costo. Progetti innovativi di questo tipo sono diffusi sempre di più a livello nazionale.
Il risparmio conseguito per i costi dell’immobile è parificabile ad un buon 50% e per citare un modello adottato con successo dal Comune di Bologna, il costo delle opere è a carico del cittadino e al termine dei lavori l’abitazione gli rimarrà in concessione gratuita per un periodo di trent’anni, in seguito sarà possibile stipulare un contratto di affitto secondo un accordo da stipulare con il Comune medesimo.