Si chiama “sindrome dell’edificio malato”, è frutto di uno studio americano e consiste in un insieme di disturbi che colpiscono persone che vivono abitualmente all’interno di edifici caratterizzati da una serie di fattori di rischio, tra i quali:
- scarsa igiene nella climatizzazione;
- insufficiente arieggiamento;
- contaminazioni chimiche e diffusione di odori irritanti da parte di materiali e apparecchiature;
- umidità eccessiva.
Gli individui soffrono di irritazioni agli occhi, alle vie aeree e sulla cute. Si manifestano anche emicranie, stanchezza, capogiri e difficoltà di concentrazione. Negli uffici, il clima stressante, la permanenza di rumori e postazioni posizionate in modo inadeguato, aggravano ulteriormente la situazione. Si riscontra che i sintomi diminuiscono nella persona a mano a mano che essa si allontana dal luogo “incriminato”.
Vediamo quali sono i rimedi che possono rendere la nostra casa un ambiente sereno, rilassante e salutare, senza togliere nulla in termini di confort e funzionalità, parametri sui quali ci orientiamo per la sua progettazione interna:
- la scelta di mobili e complementi di arredo, che siano costituiti di materiali naturali non tossici, è tra i primi passi da compiere;
- gli arredi sono privi di sostanze chimiche poco salutari come colle, inserti e vernici;
- i prodotti sono ecologici e realizzati con basso dispendio di energia;
- preferire il legno e la pietra tipici della nostra zona;
- diffondere lo stile “eco” attraverso l’impiego di materiali riciclati, fibre di legno, cartone, isolanti e vernici bio;
- utilizzare pitture naturali ad acqua che lasciano “respirare” le pareti.
Prodotti e arredi di questo genere nonché la bioarchitettura cambiano di certo lo stile della casa, che diventa meno “acceso” e più semplice rispetto all’utilizzo dei tradizionali applicativi. Ma l’utilizzo di materiali sani e biodegradabili con le giuste scelte di forme e colori attribuisce anche un aspetto giocoso e ossigenante alla nostra casa, che può essere vissuta con benessere totale.