Per ristrutturare il bagno in Italia, il tipo di documentazione richiesta dipenderà dall’entità dei lavori da effettuare. Per lavori minimi, come la sostituzione di sanitari o piastrelle, potrebbe non essere necessario alcun documento specifico. Tuttavia, per interventi più sostanziali che modificano la distribuzione degli spazi o le strutture portanti, i documenti generalmente richiesti sono:
1. **Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA)**: necessaria se la ristrutturazione non comporta modifiche strutturali.
2. **Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)**: richiesta in caso di lavori che incidono sulla sicurezza dell’immobile.
3. **Permesso di Costruire**: per interventi di rilevante impatto strutturale.
Oltre a questi, sono richiesti anche:
4. **Progetto Tecnico**: realizzato da un professionista (ingegnere, architetto o geometra), il quale deve redigere le planimetrie dello stato attuale e di quello progettato.
5. **Titolo abilitativo edilizio**: in base al tipo di intervento, si procede con una delle autorizzazioni sopra descritte.
6. **DIA (Dichiarazione di Inizio Attività)**: qualora fossero necessari opere impiantistiche che richiedono la verifica da parte dell’ente locale.
È anche importante notificare l’inizio dei lavori all’ASL competente se gli interventi richiedono la rimozione di materiali nocivi come l’amianto.
Infine, per usufruire delle detrazioni fiscali previste per la ristrutturazione è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate la documentazione tramite il servizio online predisposto (quali ad esempio la bonifica amianto, se presente).
Prima di iniziare qualsiasi lavoro, è consigliato sempre contattare il proprio Comune o un tecnico abilitato per verificare la corrispondenza dei documenti ai requisiti specifici previsti dalla normativa locale e nazionale.